Sistemi EAS (Electronic Article Surveillance).
Importanti per i commercianti ma, se di cattiva qualità, un pericolo per i pulitintori.
Un nuovo spettro si aggira per le pulisecco. Si chiama EAS (Electronic Article Surveillance) ed è un sistema di sorveglianza elettronica degli articoli di abbigliamento in grado di offrire ai dettaglianti la tecnologia anti-taccheggio più efficace sul mercato ma che sta portando nuovi grattacapi ai professionisti della manutenzione.
Si tratta di quella piccola etichetta in plastica nera, bianca oppure trasparente che, incollata al capo di abbigliamento in zone nascoste – alle volte sui capi di valore ne vengono poste anche più di una -, fa scattare l'allarme ai varchi in uscita se non viene prima disattivata dalla commessa alla cassa. Una innovazione antitaccheggio importante per aiutare i retailer ad incrementare le vendite e a proteggere i profitti, con la garanzia di una netta riduzione di furti interni ed esterni.
Sin qui tutto bene. Il problema però si manifesta al momento della manutenzione quando, se il capo deve essere lavato a secco, queste etichette in alcuni casi si sciolgono letteralmente nella macchina provocando un mare di guai. Non solo rovinando tutti i capi della macchinata ma danneggiando la stessa lavatrice i cui filtri devono essere ripuliti se non sostituiti ed il liquido completamente distillato.
La frequenza crescente con cui pulitintori segnalano alle organizzazioni di categoria il danno subito, ci porta a pensare che il diffondersi del sistema ha fatto entrare nel mercato un numero elevato di etichette difettose o di scarsa qualità che a differenza di quelle di un tempo non resistono al percloro. Lungi da noi l'idea di combattere questo sistema di controllo, a quanto pare efficace, va però trovata una soluzione che garantisca anche il lavoro di chi è chiamato a mantenere i capi.
Queste etichette infatti sono difficilissime da trovare – vengono messe in zone nascoste per evitare che i malintenzionati le stacchino - e, una volta sciolte, diventa anche estremamente difficile individuare il capo al quale era incollata. La responsabilità della apposizione del sistema è ovviamente in capo al commerciante. Pertanto, coloro che lo utilizzano, hanno l'onere di verificare, eventualmente in collaborazione con una pulitura a secco a loro vicina, l'affidabilità del rilevatore con una breve spruzzata di percloro.
Questa semplice operazione permette di sapere se il prodotto da utilizzare è affidabile o meno. Inoltre, sarebbe opportuno che il personale dei negozi fosse formato affinché oltre a smagnetizzare le etichette anti taccheggio, le togliessero dal capo prima di consegnarlo all'acquirente.Oltretutto bisogna fare attenzione anche a dove si posiziona l'antitaccheggio. In alcuni casi infatti, la colla che resta sul capo, se lavato ad acqua ad esempio, può catalizzare colori strani oppure spalmarsi. Produttori, commercianti e pulitintori sono una filiera che nella collaborazione può e deve trovare motivo di benessere e sviluppo.